Ambiente Urbano Accessibile

L’AMBIENTE COSTRUITO E’ SFONDO E CONTENITORE DELLA NOSTRA VITA, NON RENDIAMOLO UN OSTACOLO: ACCESSIBILITA’, SALUTE E SICUREZZA SONO I REQUISITI MINIMI CHE DEVE GARANTIRE.

Che cos’è l’ambiente?
Se domandiamo a qualcuno quali rappresentazioni vengano in mente alla parola “ambiente” nella maggioranza dei casi ci verrà risposto alberi, oceano, savana, foresta pluviale, deserto, spiaggia tropicale,…
Nel luogo comune, al concetto di ambiente viene conferito un significato assimilabile a quello di “natura”.
Eppure non è così.
L’ambiente in cui lavoriamo, ci muoviamo, viviamo, è prevalentemente urbanizzato, fatto di edifici, strade, centri commerciali, periferie. E’ un ambiente costruito, edificato, modellato dall’opera dell’uomo.

Città contenitore di sogni e desideri
I modi dell’abitare pur cambiando nel tempo, mantenevano un elemento comune: soddisfare i bisogni di socialità e di cooperazione tipicamente umani.
La città rappresenta l’ambiente privilegiato ove possono avverarsi i sogni e i desideri di ciascun individuo, per questo motivo assistiamo ad un movimento migratorio imponente soprattutto nei paesi del III e IV mondo ove milioni di persone si accalcano in favelas, bidonville, slums esercitando pressioni incredibili per poter entrare nel grande “circo” dell’economia moderna rappresentata, appunto, dalle “city”, dagli svettanti grattacieli dei centri direzionali e finanziari.

Metropoli-archia
La vita del futuro avverrà sempre più nelle città: nel 2050 a fronte di una popolazione mondiale di oltre 9 miliardi di persone, oltre 6 miliardi (69.6%) vivrà nelle città. L’Italia non sarà da meno, con una popolazione urbana di oltre 44 milioni di cittadini, rappresentando l’81.2% della popolazione totale.

Insostenibilità Urbana
L’inurbamento presenta: inadeguatezza delle amministrazioni locali e dei governi nazionali a fornire servizi essenziali; (in)sofferenza dei cittadini (affollamento); danni ambientali (inquinamenti); modelli di sviluppo insostenibili.
Come cittadini conosciamo il disagio del vivere nelle aree urbane: dai rifiuti all’inquinamento, dal traffico allo stress , dalla mancanza di percorsi accessibili a tutti alla riduzione delle aree verdi, alla impossibilità di movimento autonomo di bambini e di anziani. Tutte queste criticità si traducono in un globale peggioramento della qualità della vita.

Siamo pronti a vivere in città?
Dagli studi di psicologia sociale emerge che l’ambiente urbano crea tre condizioni psichiche prevalenti: mancanza di riconoscibilità (anonimato), solitudine e aggressività. Uno dei disturbi più diffusi negli attuali contesti urbani è l’attacco di panico e l’antisocialità, che si riversa contro le minoranze etniche.
Tali problemi derivano da forme urbanistiche ad alta densità di popolazione eppure in Italia, pur
conoscendo i rischi dell’affollamento esasperato, si sono edificati “mostri” come il Corviale a Roma, Scampia a Napoli o lo Zen di Palermo.

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E allora quali strategie individuare? La creazione dell’abitazione singola all’interno della quale avviene la realizzazione dell’individuo e della famiglia non può essere applicata ad 8 miliardi di persone per l’impatto ambientale che determina, così come il modello delle periferie e dei grandi edifici-alveari non funziona per i problemi sociali che determina.

Soluzioni a misura d’uomo
Interventi possibili :
• Architettonico: sfruttamento dell’esistente, efficienza energetica e creazione del senso di
appartenenza;
• Urbanistico: con la macropedonalizzazione, spazi verdi ovunque possibile, attività presidianti;
• Sociale: operatori culturali “di strada”, riqualificazione di piazze, strade e aree verdi per
incontrarsi, commercio di qualità.

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AL CENTRO DELL’INTERVENTO DOVRA’ ESSERE LA CREAZIONE DEL SENSO DI COMUNITA’ E DI SOLIDARIETA’ TRA TUTTI I CITTADINI, UNICO ELEMENTO FONDANTE DI UNA VERA SOCIETA’ CIVILE.